Durante la presentazione del Libro Blu il presidente del Coni è intervenuto per parlare del gioco italiano. C’è una lotta che non si fermerà mai nel mondo del gambling. È quella contro l’illegalità.
Un obiettivo, un imperativo categorico che emerge in maniera chiara nel Libro Blu 2020 dell’Agenzia delle accise, dogane e monopoli di stato. che mette in luce soprattutto una cosa: il crollo del gettito erariale che deriva dal gioco terrestre.
A quanto ammonta il calo erariale
Una diminuzione, legata soprattutto all’emergenza sanitaria da Covid 19, che si assesta sul -20.5% per la raccolta, -17.24% per le vincite, -33,23 percento per la spesa e -36,27 percento per l’Erario.
Una riduzione che è conseguenza dello switch off degli apparecchi AWP e VLT e che è stata addirittura del -47.20%. Il contraltare è ovviamente la crescita del gioco online, quello a distanza: segno più del 35.25% rispetto al 2020, vale a dire un incremento di oltre 30 punti percentuali.
Dati che non prendono in considerazione anche il successo registrato dai casino online non aams e dai siti di scommesse non aams, piattaforme attive nel nostro paese con licenze internazionali.
Uno spostamento che, però, non è riuscito a spostare i volumi, solidissimi, di gioco del canale fisico a quello telematico. Risultato? Una forte diminuzione del gettito erariale.
Cosa fare per favorire la ripresa
Da rivedere il concetto di sponsorizzazione, con delle norme, quelle attive in Italia, restrittive e discriminatorie. Lo sottolinea il Presidente del Coni, Giovanni Malagò, che ha partecipato alla presentazione del Libro Blu: “Vediamo in televisione le squadre italiane che giocano contro altre straniere che sono invece sponsorizzate e dunque il messaggio pubblicitario passa comunque. Questo contesto di demagogia ha penalizzato non solo il calcio, ma anche altri sport come la pallacanestro, la pallavolo, il rugby, e mi auguro che si possa sistemare al più presto”.
Insomma, da rivedere è ancora una volta il divieto di pubblicità e sponsorizzazione da parte del gioco sancito con il decreto Dignità e sulle sue conseguenze sul mondo dello sport. Una normativa che deve cambiare al più presto, per far sì che il settore del gambling italiano non sia più penalizzato rispetto ai competitors stranieri. E per far ripartire definitivamente il motore erariale.
